Marzo , il mio mese preferito

Come sempre avevo pensato a un argomento per questo pezzo di marzo , il mese delle donne oltre che il mio, che son nata il primo e volevo dedicarlo a noi, alla nostra libertà.

La libertà senza condizioni, libertà di essere, di fare, di pensare e di dire la nostra. La libertà che dovrebbe essere oggettiva ma poi è soggettiva e cambia a seconda del luogo dove ci troviamo perché come sempre siamo condizionati dagli altri o dalle usanze e tradizioni o dalle mode e dalla società dove viviamo o dalle paure reali e immaginarie.

Volevo scrivere della libertà che in Italia c’è sulla carta ma poi penso sia limitata nei fatti, perché molte donne si limitano da sole, prima ancora di provarci. Altre volte è riconosciuta a parole come diritto ma, poi sul posto di lavoro, se per caso resti incinta e pensi di usufruire del tuo diritto di stare a casa, te la fanno pagare quando torni perché trovi un tizio seduto alla tua ex scrivania e tu sei relegata ad un altro lavoro che ti fa così schifo da licenziarti.

Volevo scrivere della libertà di essere mamma e allo stesso tempo inseguire una passione lavorativa , libertà che poi va a sbattere sempre sulla stessa domanda : come cazzo fai a conciliare lavoro e famiglia? ( e la risposta sarebbe, nello stesso modo in cui li concilia l’ uomo!)

Volevo scrivere della libertà di vivere da sole , inseguendo un sogno, una passione e non necessariamente un marito.

Volevo scrivere che ci pensiamo libere, libere di essere chi e cosa vogliamo ma se per caso sei poco poco figa, devi dimostrare di essere tanto tanto capace per meritarti lo stesso stipendio di un uomo che fa il tuo lavoro essendo solo capace.

Insomma volevo scrivere che ci pensiamo libere ma lo siamo a delle condizioni, solo se ci adattiamo e ci riorganizziamo ogni volta che, per difendere la nostra libertà, abbiamo dovuto mollare qualcosa.

Volevo scrivere tutto ciò poi, però, qualcuno ha scritto “pensati libera” su una stola a Sanremo. Allora magari io mi sbaglio e basta pensarsi libera per esserlo davvero in questo paese. O no?

Ci vediamo a Pasqua. ML

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